La consegna infermieristista : uno strumento fondamentale per la sicurezza del paziente.

La consegna clinico infermieristica è uno dei passaggi più critici nel percorso di un paziente e rappresenta uno strumento di rilevante importanza per una presa in carico in sicurezza, per la continuità assistenziale, nonché un'abilità fondamentale che sarebbe bene insegnare con accuratezza agli studenti professionisti della salute e ai medici.  

Risulta uno strumento ancora sottovalutato in molte realtà sanitarie…reparto che visiti, consegna infermieristica che trovi. Nella maggioranza dei casi il momento della consegna è sentita dai professionisti come un momento delicato dove tutto il team è presente. Quando il cambio turno coincide con un momento di necessità di reparto, di emergenza, di confusione o di stanchezza come nel caso dello smonto-notte l’efficacia del passaggio di notizie può essere compromessa. L’introduzione di una completa cartella clinica informatizzata facilmente consultabile, anche se non ancora presente in tutte le realtà, ha compensato le lacune dovute agli imprevisti, ad una grafia poco leggibile (ne ho viste di quelle davvero incredibili…più somiglianti ad onde marine che ad un susseguirsi di lettere!), ai momenti di distrazione durante il passaggio di notizie e ai momenti di accavallamento delle attività sanitarie.

Da una review condotta su 263 articoli risulta che le sfide sulle quali è necessario lavorare, al fine di un passaggio di consegna efficace, sono : la comunicazione, il coordinamento inadeguato, l’assenza di una lista di controllo e la cattiva gestione del tempo. L’articolo conclude la ricerca evidenziando nella comunicazione  tra gli infermieri in ingresso e in uscita la carenza più grave, palesandosi nel passaggio di consegna come una delle principali cause di ridotta sicurezza, qualità dei servizi ed insoddisfazione del paziente. 

I metodi 

Un altro studio relativo alla consegna al letto del paziente (pratica poco utilizzata) racconta gli aspetti positivi e negativi del metodo. Risulta molto utile se vediamo il paziente come risorsa informativa e per il suo coinvolgimento nel processo assistenziale, allo stesso tempo vengono sottolineati i limiti dovuti alla condivisione di notizie riservate e sensibili (non sempre la persona è pronta ad accogliere o preparata per capire il linguaggio medico), il rispetto della privacy (nel caso in cui il paziente condivida la stanza con altri ricoverati), e la resistenza da parte del personale al cambiamento, probabilmente consapevole delle molteplici criticità. 

Lo strumento più utilizzato è il metodo SBAR, molto conosciuto e utilizzato soprattutto nel passaggio delle consegne dall'ambito extraospedaliero all'ambito intraospedaliero, molto indicato in particolare per i servizi di area critica.

L' acronimo SBAR sta per:

  • S - situation, situazione: è la situazione clinica del paziente, l'inquadramento della situazione attuale;
  • B - background, anamnesi: è la storia clinica del paziente, che comprende anche le eventuali allergie ed interventi pregressi;
  • A - assessment, valutazione: è il "cosa è stato fatto fino ad ora" e cosa si sta facendo. Comprende anche parametri vitali e indagini diagnostiche in atto, nello specifico :

Sistema neurologico: è la valutazione dello stato neurologico del paziente. Viene indicato se è soporoso, in coma, sedato o delirante;

Funzionalità respiratoria: viene innanzitutto indicato se il paziente è portatore di tubo oro o nasotracheale o tracheostomia. Viene poi indicato se è connesso a ventilatore meccanico, la modalità di ventilazione (invasiva o o non invasiva);

Emodinamica: vanno indicate eventuali alterazioni emodinamiche come ipertensione o ipotensione, tachicardia o bradicardia. PICCO, EW 1000 e Flowtrack sono tre tipologie di monitoraggio emodinamico invasivo che possono essere presenti;

Temperatura: si indica se il paziente è iperpiretico o ipotermico;

Diuresi: vengono indicate eventuali alterazioni dell'eliminazione urinaria, oppure se il paziente è dializzato (in continuo o fa delle sedute settimanali) o se ha eventuali stomie;

Alvo: viene valutato l'alvo. Si indica la data dell'ultima evacuazione o, in caso di stipsi, se si è proceduto a somministrare lassativi o clisma;

Accessi vascolari: si indicano gli accessi vascolari presenti;

Alimentazione: viene indicato se il paziente assume nutrizione enterale o parenterale; se è portatore di SNG o PEG e se eventualmente è presente disfagia (indicare se ai liquidi, solidi, ecc.);

Drenaggi: va indicata la sede, la quantità drenata e la tipologia di materiale drenato (ematico, siero - ematico, sieroso, ecc.);

Lesioni cutanee: vengono indicate eventuali lesioni da decubito e dove sono presenti, o altre ferite;

Dolore: la valutazione del dolore è un obbligo normativo. È fondamentale valutare la presenza del dolore e indicare eventualmente come è stato trattato;

Infezioni: vanno indicate le infezioni eventualmente presenti, con un'attenzione particolare ai microrganismi multiresistenti;

Emocomponenti: indicare se sono state richieste emazie, plasma o piastrine, o se sono già state somministrate;

Esami colturali: un'altra voce importante è quella che riguarda i colturali in corso. Gli esami colturali, essendo effettivamente disponibili dopo alcuni giorni dall'esecuzione, vengono talvolta "dimenticati". È quindi utile tenerne traccia, indicando cosa è stato eseguito e in che giornata;

  • R - recommendation, raccomandazione: è quello che andrà fatto a breve e come dovrà essere fatto.

L'altro strumento utilizzato, soprattutto negli Stati Uniti, è l' RSVP, dove l'acronimo sta invece per:

  • R - reason, motivo: è il problema attuale del paziente;
  • S - story, storia: è l'anamnesi recente;
  • V - vital signs, parametri vitali: sono i parametri viali attuali ed eventuali risultati delle indagini diagnostiche effettuate;
  • P - plan, piano: è il programma per il paziente, ovvero cosa dovrebbe essere fatto o cosa è già stato iniziato, ma ancora in corso.

Entrambi i metodi hanno l'obiettivo di migliorare il passaggio di consegne, utilizzando un sistema schematico che evita la dispersione delle informazioni e, soprattutto, permette di focalizzarsi solamente sulle informazioni realmente essenziali che meritano di essere riportate.


infermieripng

Pillole di condivisione

La prima registrazione della consegna dovrebbe sempre contenere, oltre i parametri vitali e le notizie cliniche imprescindibili, anche la descrizione della situazione famigliare e sociale del paziente in modo da poter programmare, fin dal primo giorno di degenza, una dimissione protetta. Questo passaggio è fondamentale sia per la sicurezza della persona, sia per evitare giorni di ricovero impropri. Nelle registrazioni a seguire, sarebbe bene evitare frasi come “stazionario”, “nulla da segnalare” o simili. 

Si possono utilizzare altri strumenti come un’ agenda di reparto dove segnalare tutte le notizie che sono utili alla pianificazione quotidiana del piano di lavoro, ad esempio si possono annotare, oltre alla registrazione sul documento ufficiale,  gli esami strumentali  che il paziente dovrà eseguire presso altri Servizi, oppure la programmazione della preparazione necessaria per alcuni esami, e ancora: dimissioni programmate, briefing, riunioni di team, appuntamenti per manutenzione di reparto, eventuale assenza di un collega, appunti per approvvigionamenti e altro. Questo permette di avere, anche visivamente, un quadro immediato sulla settimana e sulla giornata in corso. 

Può risultare utile stampare un elenco dei degenti e scrivere per ogni persona le notizie più importanti della giornata, in modo che, durante i tre turni, i colleghi infermieri e i medici abbiano una traccia delle priorità per ogni paziente. Questo documento, come la registrazione delle consegne, dovrebbe essere redatto in un momento di tranquillità e concentrazione.

 

Le mie domande per te

Quali sono le priorità relative ai bisogni assistenziali per questo paziente oggi?

Quali sono le priorità al fine di un’ indagine clinica efficiente per questo paziente oggi?

Quali sono le notizie più importanti che posso passare ai miei colleghi al fine di un’assistenza efficace e sicura?

Quali sono le azioni che posso anticipare per rendere più veloce il processo clinico - assistenziale?

Quali sono le persone  che posso contattare al fine di un’ assistenza completa, sicura e continuativa anche dopo il ricovero ospedaliero?

Quali sono i professionisti con i quali posso collaborare per ottimizzare il percorso del paziente?


 

Micaela Iaia fouder
Sanitariamente Coaching Sanitario®


Riferimenti :

“Patient participation in nursing bedside handover: A systematic mixed-methods review”, Int J Nurs Stud.2018 Jan.

“Challenges of patient handover process in healthcare services: A systematic review”, J Educ Health Promot 2019 Sep.

“Scheda per il passaggio di consegne”, 30.11.19 Nurse 24, di Chiara Vannini


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