Il benchmarking in sanità

Il benchmarking è “ la pratica di essere abbastanza umili da ammettere che qualcun altro è migliore in qualcosa ed essere abbastanza saggi da provare ad imparare abbastanza da poter essere come lui e superarlo”.

Rappresenta uno strumento per la gestione della qualità e consiste in un metodo di confronto sistematico e continuo dei propri servizi e processi produttivi con quelli di altre parti dell’azienda, o di altre aziende considerate leader nello stesso settore, o anche di aziende che operano in altri settori produttivi, lo scopo di questo “ confronto con i migliori” è quello di ottenere informazioni circa le prestazioni della propria azienda, o del proprio servizio al suo interno, per migliorarle e renderle competitive.

In base al contesto in cui si pratica distinguiamo :

Benchmarking interno: confronta uno stesso processo tra parti diverse di una medesima organizzazione. Per esempio, si possono confrontare in termini di efficacia e di efficienza i processi di preparazione all’intervento chirurgico o di dimissione protetta messo in atto dalle unità operative di un’azienda ospedaliera. Questa caratteristica costituisce anche il suo principale svantaggio, poiché il confronto con l’esterno rappresenta un’ ottima possibilità di crescita e permette di alzare il livello di performance in modo significativo. D’altra parte, il benchmarking interno permette all’azienda di conoscere in modo approfondito la propria realtà organizzativa, individuare quelle unità operative che richiedono dei miglioramenti, stabilire degli standard interni e definire i modi per raggiungerli. Un altro punto di forza è rappresentato dalla possibilità di migliorare il sistema informativo d’azienda e favorire la condivisione di informazioni fra i diversi reparti.

Benchmarking esterno, o competitivo: mette a confronto determinati processi, metodi e prestazioni della propria azienda con quelli delle aziende direttamente concorrenti sul mercato. Generalmente, proprio perché basato sul confronto tra imprese che si fanno concorrenza in uno stesso mercato, questo tipo di analisi risulta alquanto arduo da mettere in pratica, a causa della scarsa disponibilità delle aziende a condividere strategie e dati interni con aziende concorrenti. Tuttavia, se parliamo di Aziende Sanitarie, in particolare se di Pubblica Amministrazione, tale strumento potrebbe essere unicamente di gran vantaggio ai fini del raggiungimento dell’ obiettivo finale comune: soddisfare il bisogno di salute delle persone, in tutte le declinazioni che conosciamo. Laddove risulti attuabile, il benchmarking competitivo permetterebbe di acquisire dalle migliori aziende concorrenti importanti scambi di informazioni non solo in termini puramente quantitativi ma anche qualitativi.

 Benchmarking della best practice : questa tipologia favorisce, data l’assenza di una competitività diretta con gli altri attori oggetto del confronto, il reperimento di informazioni totalmente nuove per il proprio mercato e stimola la scoperta di processi innovativi come conseguenza della rielaborazione dei modelli delle imprese risultate migliori. In Sanità viene utilizzata la ricerca, la revisione della letteratura e l’aggiornamento continuo in medicina.

Una seconda classificazione importante è la seguente :

 Benchmarking di servizio: consiste in un procedimento di misurazione e confronto delle soluzioni progettuali, delle tecnologie usate e dei costi al fine di stabilire la superiorità fra i servizi esaminati e prendere spunto da essi.

 Benchmarking di processo: misura e mette a confronto processi e prestazioni di aziende che realizzano processi analoghi, a volte anche in settori diversi. Per esempio si può confrontare il processo di inserimento del personale neoassunto tra la propria azienda e altre organizzazioni sanitarie o di altra natura riconosciute come leader in quel campo.

 Benchmarking strategico: è un processo finalizzato alla comprensione delle strategie delle aziende leader al fine di realizzare strategie di miglioramento delle proprie prestazioni.

E se il Benchmarking diventasse un processo mentale ? In che modo? Iniziando a pensare in modo collaborativo piuttosto che competitivo ad esempio… o ancora, chiedendosi “in che modo posso migliorare il mio modo di lavorare? Spesso si tende a puntare il dito sull’erba del vicino a volte più verde a volte troppo trascurata… o a negare l’evidenza degli errori, tutti sbagliamo e tutti possiamo migliorare.


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In molte aziende, vengono utilizzati gruppi di lavoro, composti da diverse figure professionali prestanti servizio in realtà assistenziali differenti fra loro, per definire linee guida e protocolli in base ai criteri di benchmarking, risulta in ogni caso una pratica lunga nel tempo, spesso dispersiva nell’organizzazione e dai contenuti troppo vasti per avere dei vantaggi visibili nel breve tempo.

 Da dove possiamo iniziare? Da ciò che abbiamo a disposizione fin da subito…

Il benchmarking può essere praticato da tutti gli operatori utilizzando la propria esperienza. Molti infermieri ad esempio, prestano servizio in diverse unità operative nell’arco della carriera, perché non trasferire le piccole pratiche migliori da un servizio ad un altro? Semplicemente utilizzare un’agenda di reparto potrebbe fare molta differenza nella comunicazione fra gli operatori e in molti reparti non viene utilizzata.

Non è sempre semplice. Quando un infermiere arriva in un reparto nuovo, generalmente si deve adattare alle abitudini dei nuovi colleghi, per un fatto di cortesia essendo l’ultimo arrivato, e per farsi benvolere dai membri del gruppo. D’altra parte, l’osservazione di un collega che arriva da un altro reparto permetterebbe di avere una visione esterna, e per questo unica, rispetto ai membri abituali del team, che , se vista in modalità proattiva, potrebbe risultare di grande valore per tutto il servizio e per gli utenti.

Quanto sarebbe utile in questo momento storico utilizzare questo strumento?

Con il metodo Sanitariamente Coaching Sanitario® inserire la visione di benchmarking tra gli operatori e valorizzare  le pratiche migliori all'interno del team è possibile. Se sei il committente, individua la criticità e noi confezioneremo un percorso personalizzato per il tuo team. Se sei un professionista della sanità e vuoi potenziare le tua capacità e le tue soft skills inizia un percorso one to one con me.

Micaela Iaia

Riferimenti bibliografici : "La dirigenza infermieristica", C.Calamandrei - C. Orlandi

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